Skip to main content

DANZA & BENESSERE

Il maestro Jean-Georges Noverre

Il maestro Jean-Georges Noverre

Jean Georges Noverre (1727-1810) è uno degli artisti emblema dei preparatori accademici, ricordato grazie alle sue gesta come Carlo Blasis e Arthur Saint Léon.

Noverre è una figura riconosciuta per la sua notevole preparazione culturale, molto preparato nelle varie specialità del balletto Settecentesco.

Nella sua lunga carriera questo gran maestro viene ricordato anche come danzatore dai virtuosismi esagerati, coreografo distinto e molto sensibile ed un ammirabile esperto della parte teorica della danza, egli era infatti anche teorico molto erudito, preparato e lanciato verso nuove prospettive sperimentali.

Nel 1760 vede la luce il suo mastodontico libro teorico sul ballo: “Lettere sulla danza e sui balletti”, che comprende ben 15 capitoli composti da lettere di personaggi illustri del settore del balletto accademico.

Sono i tempi del nuovo balletto d’azione il quale è minuziosamente spiegato all’interno delle scritture di Noverre, che tratta nel dettaglio i principi del nuovo balletto d’azione creato dallo stesso durante la metà del XVIII secolo.

Nell’opera letteraria vengono inoltre introdotte riflessioni di base filosofica che portano Jean Georges Noverre ad affermare una considerazione molto importante: la danza era secondo l’autore, la pratica artistica più completa rispetto a tutte quelle presenti all’epoca, definendo il ballo come culturalmente indispensabile ed al di sopra dei restanti settori artistici imitativi come quello poetico, recitativo o pittorico, affermando come se la danza fosse in realtà un contenitore di tutte queste tecniche e che le racchiudesse tutte, indistintamente.

Nel ballo in effetti sono presenti i principali fattori di spazio e tempo, diversamente ad altre arti nelle quali è presente solo uno o l’altro di questi fattori.

Sempre nella raccolta di lettere di Noverre, viene asserito come e quanto il 700’ sia stato di buon grado, uno dei secoli di maggior rilievo dal punto di vista evolutivo del balletto, in particolare dalla seconda metà del secolo in poi il balletto d’azione copre un ruolo predominante e inizia una narrazione completamente rinnovata rispetto al balletto di Corte.

Inoltre dal 1803 l’opera di Noverre venne rieditata con nuovi capitoli dedicati anche alla parte tecnico motoria ed anatomica dei danzatori durante l’azione, attraverso un livello di raccolta e rappresentazione di dettagli mai visti in nessun altro scritto prima di quel momento.

Persino grandi letterati del tempo come Voltaire e Diderot acclamarono il duro ma al contempo completo lavoro di Noverre, le Lettere (titolo originale: “Lettres sur la danse et sur les ballets”) riscossero enorme successo anche tra i danzatori, tra i quali vi era anche la futura Regina di Francia Maria Antonietta, la quale da buona ex giovane allieva del maestro Noverre presso la Corte viennese, acclama a pieni voti la raccolta, invitandolo più tardi a Parigi una volta divenuta Regina, ingaggiandolo infine come gran maestro di ballo di Corte e coreografo dei Balletti dell’Opéra di Parigi.

E’ facilmente intuibile come Jean Georges Noverre sia considerato uno dei più grandi pilastri del ballo di Corte e precursore di ciò che oggi conosciamo come danza classica.