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DANZA & BENESSERE

Ruolo del Cervello emotivo mentre si danza

Ruolo del Cervello emotivo mentre si danza

Conosciuto anche col nome di sistema limbico, il cervello emotivo è quella parte intangibile del nostro encefalo che rappresenta gli stati appunto emozionali, ciò che ci rende umani, ed ha pertanto un peso notevole in relazione alla nostra esistenza ed alle nostre capacità relazionali e non solo quelle.

Questa parte estremamente importante del nostro essere interiore, rappresenta in effetti una profonda nonché straordinaria struttura capace di farci sentire gioie e tristezze, senza le quali perderemmo una parte significativa del nostro stesso essere umani.

Col risultato finale di estrapolandoci da un sentiero basato anche su scelte emozionali (e probabilmente più importanti nella conduzione esistenziale di un essere umano), lasciandoci di fatto in un sistema di pensiero basato esclusivamente su  scelte di tipo istintivo, in relazione solo alla nostra parte predatoria ed animale, senza nessuna compassione, senza nessun rimorso per le azioni pensate e compiute.

Alla stregua di essere considerati umani, il ruolo del cervello emotivo è una base essenziale, una struttura psichica sempre più definita e trasformata grazie alla nostra evoluzione.

Naturalmente anche tra gli esseri umani che percepiscono emozioni vi sono quelli che le sentono in maniera più acuta ed altri che le sentono in maniera minore.

Partendo dalla nascita dell’individuo, questo sistema limbico per germogliare, essere coltivato e nutrito, necessita assolutamente di una figura e funzione materna presente, buona, che deve includere un corretto utilizzo della fisicità della madre, del suo linguaggio corporeo nei confronti della prole e del rispettivo dialogo psicofisico scaturito anche dalle parole e dal suono della voce materna che deve essere spesso correlato agli atti fisici.

Il linguaggio fisico è il primo che si manifesta tra una madre ed un figlio e che poi, dovrà sempre e per sempre essere presente anche in seguito nel rapporto tra genitore e figlio, infatti soprattutto all’inizio (nei primi mesi e anni di vita del bambino), è attraverso il movimento che entrano in gioco gli stati emozionali ed il conseguente piacere da esse prodotto.

Anche quando l’individuo evolve e diventa adulto, il corpo continua a funzionare ed a ”parlarci” allo stesso modo di come faceva un tempo, magari attraverso sensazioni maggiormente affinate, scandite, complesse e profonde; tutta la comunicazione non verbale arricchisce le relazioni umane e proprio su questo possiamo affermare che il cervello emotivo del sistema limbico e il corpo umano siano due elementi così affini da essere alla fine completamente inscindibili.

Movimento ed emozioni sono due facce della stessa medaglia, essi si influenzano e si alimentano reciprocamente soprattutto in attività pratiche come quelle artistiche, nella recitazione così come nella danza questo parallelismo è ancor più accentuato, poiché l’interpretazione mentale seguita da quella fisica viaggia in direzione opposta a quella naturale, vale a dire che è l’emozione il punto di partenza e non viceversa.

Movimento ed emozione ad ogni modo si influenzano a livello reciproco, sia naturalmente che nell’artificiosità artistica.

Alcuni tipi di movimenti infine possono trasmettere determinate sensazioni (tranquillità, isteria, serenità, rabbia, ecc.), così come uno stato d’animo è in grado di essere espresso con un singolo gesto corporeo, anche la danza può dar vita a quell’immenso piacere che l’estasi e l’armonia traspaiono da alcuni balli.